La storia della visciola
La coltura del ciliegio acido Prunus Cerasus nelle sue varietà amarena e visciola era diffusa in tutto l’Appennino tra Marche e Umbria e rappresentava in passato un’entrata per le aziende di collina che le vendevano nel mercato ortofrutticolo o nell’industria dei sciroppi. La visciola era molto utilizzata sin dalla fine del 1500 sia nelle cucine popolari sia in quelle aristocratiche e se ne conoscevano già le proprietà medicinali. Baldassare Pisanelli nel 1583 descriveva nel suo “Trattato della natura de’ cibi et del bere” le qualità curative: “Le visciole che siano di dura sostanza ma ben mature che pare che tingano di sangue. Giovano e sono grate allo stomaco perché smorzano l’ardore della colera, tagliano la viscosità della flemma e fanno venire appetito, massime cotte con buona quantità di zuccaio sopra.”
Il nome visciola deriva probabilmente dalla parola longobarda wihsil e ha mantenuto la sua radice slava “visna”, segno di una derivazione antica dalla parte orientale dell’Europa.
Studi recenti affermano che le visciole sono molto ricche di antociani (potenti antiossidanti) e funzionano anche da efficaci antinfiammatori, sono quasi delle “aspirine naturali”.
Visciola per intenditori
Dalla famiglia delle rosacee, genere prunus e specie cerasus, si conoscono comunemente con il nome visciola o guisciola. Il vigore dell’albero è di medie dimensioni e il suo portamento è espanso. Il periodo di fioritura è medio tardiva e si concentra nel mese di maggio, mentre le foglie hanno una forma ellittica allargata con il margine dentato. Il frutto è di dimensione piccola, ha una forma reniforme ovattata e la sua epoca di maturazione è piuttosto tardiva. La visciola presenta una buccia di colore rosso scuro-neastro al raggiungimento della maturità, la polpa è caratterizzata di un colore rosso scuro come il colore del suo succo. La consistenza del frutto è di acidità alta e, all’interno, troviamo il nocciolo di medie dimensioni e circolare. Il peduncolo è lungo e ricadente con brattee medie.
Coltivare la visciola
La visciola è la varietà idonea alla media e alta collina o montagna. Riesce a vivere anche in terreni poveri e particolarmente aridi, a differenza dell’amarena che è maggiormente esigente. L’albero fruttifica prevalentemente sui rami misti e, dato che solitamente la potatura non è eseguita, c’è alternanza di produzione, ma se si diradano i rami misti e le bianchette esaurite, si migliora la pezzatura dei frutti e si riduce l’alternanza. Per le sue dimensioni, si può arrivare a una densità di impianto di 3×3 facendo forme di allevamento libere, facendo della potatura di produzione e riforma su piante adulte dopo la raccolta.
La visciola di Si.Gi.
La visciola è una piccola amarena selvatica molto diffusa nelle colline marchigiane, di colore rosso scuro, succo sanguigno e sapore nettamente acido da fresca.
La confettura che se ne ricava è morbida, omogenea, di un rosso rubino intenso e dal profumo intenso e un retrogusto piacevolmente amaro. Ottima sul pane e sui dolci, si presta anche ad abbinamenti con carni selvatiche o formaggi morbidi.
Con il frutto intero facciamo le Visciole al Sole: una volta ben maturo, si lava e si asciuga il frutto; Successivamente lo inseriamo in vasi che vengono riempiti di zucchero. I vasi chiusi vengono posti al sole su tavole di legno per 38-45 giorni. In questo periodo il sole provvede alla disidratazione lenta dei piccoli frutti e allo scioglimento dello zucchero, aiutato dalla nostra manualità in quanto muoviamo diligentemente i vasi ogni due giorni durante tutto questo periodo in un procedimento simile al “remuage” del metodo classico. Si forma così lo sciroppo naturale che è anche il liquido di governo delle visciole disidratate.
E’ un prodotto unico non solo per la particolare lavorazione ma anche perché lo sciroppo che si forma è fatto solo del suo stesso succo, senza acqua. Il risultato è un concentrato di sapore che si può utilizzare per guarnire gelati e creme, sulla ricotta, sullo stracchino o per fare una bevanda vitaminica rinfrescante aggiungendo 1,5l di acqua fresca (anche frizzante) ogni vasetto, l’acqua può essere sostituita dal prosecco per avere un insolito aperitivo in rosa.
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