il susino “coscia di monaca”
In dialetto: ” coscia delle monneche”
Prunus domestica L.
Rosaceae
La prugna Coscia di Monaca è una varietà antica e molto particolare di susino, conosciuta per il suo aspetto allungato e il sapore dolce. Ecco un approfondimento su questa prugna dal nome curioso!
🌱 COLTIVAZIONE E ORIGINE
- È una varietà tradizionale italiana, coltivata soprattutto nel Centro-Sud, in particolare in Abruzzo, Marche, Lazio, Campania e Sicilia.
- Matura tra fine luglio e agosto, rendendola una delle prugne più attese dell’estate.
- La pianta è resistente e si adatta bene ai climi caldi, ma la fruttificazione può essere alternante (alcuni anni abbondante, altri più scarsa).
🍑 CARATTERISTICHE DEL FRUTTO
- Il nome “Coscia di Monaca” deriva dalla forma allungata e affusolata della prugna, che ricorda la gamba di una monaca coperta dall’abito. 😆
- Ha una buccia sottile, di colore giallo dorato con sfumature rossastre a maturazione.
- La polpa è molto dolce, succosa e profumata, con un retrogusto mielato.
- Il nocciolo è piccolo e si stacca facilmente dalla polpa.

🏛️ STORIA E TRADIZIONE
- Era molto apprezzata nei mercati rurali italiani già nell’800 e nel ‘900.
- In passato, si diceva che fosse il frutto ideale per i bambini e gli anziani, per la sua morbidezza e digeribilità.
- Alcuni racconti popolari narrano che venisse offerta ai viandanti nei conventi, da qui forse il riferimento alle “monache” nel nome.

🍯 UTILIZZI IN CUCINA
- Perfetta da mangiare fresca, grazie alla sua dolcezza naturale.
- Si presta benissimo per confetture e composte. Una volta cotta, la sua polpa diventa ancora più cremosa ed è eccezionale nella nostra confettura di prugne
- È ottima per dolci casalinghi, come crostate e torte soffici.
- Viene usata anche per preparare liquori tradizionali, come la prunella o infusioni casalinghe.
- Essiccata diventa una prugna secca eccezionale, molto più aromatica rispetto alle comuni prugne industriali.
Questi contenuti sono stati scritti e ricercati dai proprietari dell’Azienda Agricola SiGi in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Macerata.
Se vuoi dare il tuo contributo ad ampliare le descrizioni di queste varietà scrivi a info@agricolasigi.it
L‘e-museo dei frutti antichi è stato aperto grazie ad un progetto di Agricoltura Sociale della Regione Marche che ha permesso a 5 ragazzi con disabilità cognitive tra i 20 e i 25 anni di partecipare al lavoro in azienda agricola selezionati da psicologi e assistenti sociali Anffas, accompagnati dall’educatore professionale Il Faro, supervisionati dai ricercatori UniMc e con comunicazione e diffusione gestita da Coldiretti Marche.
Un progetto unico ed impegnativo che ci ha portati alla creazione di un museo reale e virtuale dei frutti antichi nel giardino di SiGi, un grande onore ma anche un grande impegno che vogliamo portare avanti con l’aiuto di tutti: scegliendo i nostri prodotti sicuramente contribuirai al mantenimento di questi progetti, oppure puoi farlo direttamente qui:
