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Zucchero sì, zucchero no. Il nostro pensiero e alcune info utili.

[:it]C’è sempre più confusione nel panorama delle confetture senza zucchero, delle confetture biologiche e dello zucchero di canna, stevia, dolcificanti o zucchero di barbabietola, come scegliere?

Noi vi diciamo la nostra in questo articolo così da sentire un ulteriore pensiero per potersi fare un’opinione.

Perché non utilizzate lo zucchero di canna? In primo luogo perché cambia il sapore della frutta donando a tutte le confetture quell’aroma di liquirizia e caramello che a noi non piace ottenere perché vogliamo che si senta il vero sapore della frutta, specialmente in caso di frutti antichi di cui spesso non si ricorda nemmeno il gusto. Poi lo zucchero di canna non è italiano, fa davvero tantissimi chilometri per arrivare da noi e passa in tante mani diverse e poiché ha un prezzo anche molto competitivo questo vuol dire che difficilmente chi lo coltiva riesce ad ottenere un prezzo equo e molto spesso si tratta proprio di sfruttamento, inoltre sembra proprio che in tantissimi paesi si utilizzi il Glifosato per la maturazione dello zucchero di canna e stanno emergendo tantissimi casi di malattie renali gravi ai coltivatori. Il fatto poi che non sia un prodotto italiano ci fa venire dei grossi dubbi anche sull’eventuale certificazione biologica che può avere, quando c’è scritto UE/NON UE o EXTRA UE c’è da fidarsi? Utilizzano gli stessi accorgimenti italiani? Non crediamo proprio, e l’inchiesta di REPORT sul biologico nell’Europa dell’Est ha confermato i nostri dubbi. Certo che non saranno tutti uguali, certo che ci saranno anche coltivatori informati ed attenti per la canna da zucchero, ma per ora non li conosciamo. Una curiosità? Spesso lo zucchero di canna, specialmente il grezzo, è COLORATO con un colorante derivato dal caramello. Una piccola classificazione :

E150a, è il caramello più semplice, viene prodotto sottoponendo gli zuccheri a temperature elevate intorno ai 180 gradi. Lo troviamo in alcuni marchi di whisky e cognac.Per ottenere la caramellizzazione si possono impiegare anche acidi, alcali e si ottengono gli altri tipi di caramello.

E150b (Caramello solfito-caustico), viene utilizzata la stessa tecnica dell’E150a ma in presenza di composti a base di solfito (acido solforoso, solfito di potassio, bisolfito di potassio, solfito di sodio e bisolfito di sodio). Si usa in alcuni cereali per la prima colazione e nell’industria dolciaria.

– E150c (Caramello ammoniacale), viene prodotto mediante riscaldamento dei carboidrati in presenza di composti ammoniacali (idrossido di ammonio, carbonato di ammonio, bicarbonato di ammonio e fosfato di ammonio). Viene usato nella produzione di alcune salse al barbecue ecc.

E150d (caramello solfito-ammoniacale), si ottiene mediante riscaldamento dei carboidrati in presenza di vari composti. E’ il caramello piu’ usato, basta ricordare che è usato nelle bibite come Coca-Cola, Pepsi, ice tea, ginger ale ecc..

Un articolo per approfondire quì: www.greenme.it

Un articolo del The Guardian quì: https://www.theguardian.com/

Un estratto di un articolo di alcuni studiosi che si sono interrogati sul Glifosato, la celiachia, lo zucchero di canna e i vari legami quì: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/

Perché non fate marmellate senza zucchero? Perché in realtà, non sono senza zucchero. Mi spiego meglio. Quando acquistate una confettura per esempio di fragole con scritto “contiene solo zuccheri della frutta”, questo in realtà difficilmente si riferisce a ciò che comunemente si pensa, e cioè, agli zuccheri naturalmente contenuti nelle fragole, bensì agli zuccheri contenuti negli sciroppi concentrati aggiunti, che sì sono zuccheri della frutta, ma sono pur sempre con tanti tanti zuccheri in quanto concentrano per esempio le mele, l’uva o altra frutta zuccherina tra l’altro quasi sempre provenienti da EXTRA UE. Questo succede sia perché ovviamente il preparato risulta più appetibile, sia perché è necessaria una presenza minima di circa 45g di zuccheri su 100g per una corretta conservazione del prodotto nel tempo. Si può facilmente verificare nell’etichetta nutrizionale, sulla voce carboidrati di cui zuccheri, se questa voce è superiore ai 30, state pur certi che ci sono zuccheri aggiunti, solo che sono zuccheri concentrati da frutta diversa da barbabietola. Se un giorno troveremo il modo di fare confetture senza zucchero, saranno effettivamente senza zucchero, e saranno naturalmente aspre, perché la frutta anche se cotta rimane aspra e non vogliamo utilizzare altro che può trarre in inganno il consumatore e specialmente se diabetico o con problemi di glicemia, facendo del male alla sua salute.

Perché non utilizzate la Stevia? Perché la stevia non conserva, dolcifica e basta, e dolcifica moltissimo, spesso alterando il sapore. Sicuramente, però, è un prodotto che si può studiare per valutare effettivamente l’utilizzo corretto.

E i dolcificanti-edulcoranti? Peggio che mai! Quelli non li abbiamo mai proprio valutati. Aspartame, Acesulfame K sono alcuni tra quelli più utilizzati che numerosi studi hanno dimostrato non solo effetti collaterali associabili, ma anche che non servono proprio a nulla quando si parla di obesità, perdita di peso etc, cioè proprio il motivo per cui sono stati creati! E’ infatti stato dimostrato che anche se non contengono calorie, abituano il palato ad assumere sempre di più cose dolci e carboidrati e aumentano la risposta insulinica dell’organismo. In pratica non solo si è portati a mangiare di più e ad avere più voglia di cibi ricchi di carboidrati, ma questi vengono anche assimilati maggiormente. Un piccolo approfondimento sullo studio quì

Ecco perché ancora utilizziamo il vecchio zucchero bianco di barbabietola italiana. E’ usato da davvero moltissimo tempo quindi ampiamente sperimentato, non altera il sapore dei nostri frutti e conserva bene, come una volta.

Certo che il consumo di troppi zuccheri è un rischio per il peso, il diabete e aumenta il rischio di malattie associate all’aumento del peso, ma questo succede molto di più quando gli alimenti che consumiamo sembrano, senza zuccheri, e invece ne contengono moltissimi. I nostri prodotti sono trasparenti come il vaso che usiamo: frutta, zucchero, limone. Niente di più. E lo diciamo sempre: poco ma buono! Questo è il vero segreto del benessere!

Una nostra curiosità su cui riflettere riguarda anche l’utilizzo delle maltodestrine come integratore energetico per gli sportivi. Per fare un esempio, durante uno sforzo lungo come una maratona che differenza c’è tra assumere bustine a base di maltodestrine piuttosto che delle porzioni monouso di miele o di marmellata? Ci piacerebbe molto che gli studi si concentrassero anche su questi temi per far riemergere il valore del cibo vero.

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